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IPOCLORIDRIA rimedi naturali: ecco perché non produci abbastanza succhi gastrici!

    Ipocloridria rimedi naturali: procinetici naturali per favorire la digestione. Scopri le cause di ipocloridria, indigestione lenta o difficile in modo da curare il problema alla radice.

    Rimedio per l’ipocloridria

    Il rimedio per l’ipocloridria è quello di includere alcuni alimenti che stimolano la produzione di acido nello stomaco, acido cloridrico e pepsina come la Betaina HCL e la pepsina, in grado di sostenere la capacità digestiva dello stomaco. Anche le carenze di zinco o/e vitamine del gruppo B sono spesso riscontrate in chi ha ipocloridria e possono portare a un basso livello di acidità di stomaco.

    NON assumere betaina e Pepsina se hai la mucosa lesa (ulcere) o fortemente infiammata (gastrite). In questo caso, aumentare la produzione di acido nello stomaco peggiorerebbe i tuoi sintomi. Quando sarai sicura di avere la mucosa integra (magari dopo un ciclo di Inibitori di pompa protonica), puoi assumere integratori che alzano l’acidità dello stomaco in modo che quest’ultimo torni a fare il suo lavoro sollevandoci da ogni disturbo e carenza nutrizionale. Eh sì, perché senza succhi gastrici NON assimiliamo quasi nessun nutriente dal cibo che mangiano con quello che comporta per l’energia e la lucidità mentale. Nel mentre, aiutati con un supplemento di vitamine del gruppo B.

    IPOCLORIDRIA rimedi naturali
    IPOCLORIDRIA rimedi naturali

    Betaina HCL con Pepsina: un alleato per la tua digestione

    Se soffri di indigestione, gonfiore e dolore allo stomaco o hai fatto gli esami e ti hanno diagnosticato una carenza di acido cloridrico, la Betaina HCL con Pepsina può aiutarti a:

    • Combattere la mancanza di acido nello stomaco: la betaina HCL fornisce una fonte di acido cloridrico, che aiuta a digerire le proteine e ad assorbire i nutrienti.
    • Alleviare i disturbi digestivi: l’acido cloridrico aiuta a digerire il cibo più velocemente, riducendo la sensazione di pesantezza, gonfiore e dolore.
    • Evitare il bruciore di stomaco: l’acido cloridrico aiuta a chiudere lo sfintere esofageo inferiore, una valvola che impedisce al cibo e all’acido di risalire nell’esofago (cardias).
    • Migliorare l’assorbimento dei nutrienti: il giusto livello di acido cloridrico è indispensabile per la salute poiché aiuta a scomporre le proteine e altri nutrienti, rendendoli più facilmente assorbibili dall’intestino. Livelli inadeguati di acido gastrico (indipendentemente dalla causa principale) possono causare molti problemi nutrizionali e digestivi e istaurare carenze mineral-vitaminiche.
    • La betaina HCL è una forma di acido cloridrico ben tollerata dallo stomaco.

    DA SAPERE:  Se assumendo Betaina avverti formicolio, bruciore o qualsiasi sintomo fastidioso, si può neutralizzare l’acido con 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio in acqua o latte. [FONTE pubmed – capitolo: Protocollo di base per l’utilizzo della betaina HCl.]

    Chi dovrebbe valutare l’assunzione di betaina HCL e pepsina?

    Chi ha bisogno di stimolare la digestione; chi vuole alleviare il senso di pesantezza dopo aver mangiato; chi assume inibitori di pompa protonica e antiacidi in modo costante poiché sono la causa più diffusa di ipocloridria da farmaci e quindi di malassorbimento di importanti nutrienti che alla lunga creano carenze croniche.

    Gli inibitori di pompa protonica causano ipocloridria?

    Sì, gli inibitori di pompa protonica, chiamati più comunemente gastroprotettori, causano ipocloridria poiché riducono la secrezione dello stomaco. Andrebbero usati in caso di ulcera gastrica ma purtroppo l’uso dilaga. Anche l’uso costante di antiacidi, peggiora il problema.

    Come deve essere il pH dello stomaco?

    In genere, un pH gastrico a digiuno inferiore a 3,0 è considerato “normale”, mentre valori superiori a 3,0 sono considerati gradualmente più ipocloridrici. La vera acloridria determina un pH gastrico superiore a 7, che è caratterizzato da una produzione di acido molto limitata anche quando stimolata dalla gastrina o dall’istamina come nel caso della gastrite atrofica cronica. I soggetti che assumono inibitori della pompa protonica avranno generalmente un pH gastrico a digiuno compreso tra 5 e 7.

    Come diagnosticare ipocloridria?

    Per essere sicura si soffrire di ipocloridria dovrai sottoporti a questi esami: monitoraggio del pH gastrico; dosaggio nel sangue di pepsinogeno e gastrina. Consiglio di verificare anche i livelli di zinco e vitamina B12 oltre che escludere la mutazione MTHFR che può portare problematiche nella digestione del cibo.

    • Se vuoi favorire la digestione, valuta anche un preparato di enzimi digestivi vegetali come il Prolife Enzimi. Si assume ai pasti o poco prima. Gli enzimi digestivi aiutano a scomporre il cibo nello stomaco e di conseguenza a digerire meglio, ridurre il gas e la pressione sul Cardias.
    • Se usi antiacidi e hai pochi succhi gastrici, quasi certamente sei carente di vitamina B12. Lo puoi verificare con un semplice esame del sangue. Sappi che i livelli ottimali di questa importante vitamina si attestano sui 500 pg/mL. In caso avessi livelli bassi (come credo), valuta l’uso di un integratore.
    • Se oltre alla carenza di acido nello stomaco, hai la mutazione MTHFR, valuta questo integratore: Normocistein.

    Ipocloridria cause

    Lo sapevi che lo stomaco utilizza lo zinco per produrre acido cloridrico? Le persone che non assumono abbastanza zinco nella loro dieta, o che non lo assimilano bene, possono avere bassi livelli di acido nello stomaco. L’assorbimento dello zinco è maggiore negli alimenti di origine animale per cui, se non li mangi, molto probabilmente potresti essere carente.

    Da sapere

    Se soffri di disturbi digestivi come la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, sindrome da malassorbimento, ma anche di malattia epatica o renale cronica, l’anemia falciforme, diabete, diarrea cronica, potresti mangiare bene, i “cibi giusti” ma avere comunque un’eccessiva perdita di zinco.

    Lo zinco è necessario per l’attività catalitica di circa 100 enzimi e svolge un ruolo importante nella funzione immunitaria, nella sintesi proteica e nella guarigione delle ferite. Se non riesci ad assimilarlo a sufficienza con il cibo, valuta se è il caso di assumere un integratore di zinco.

    Se hai una pelle grassa e tendente all’acne potrebbe essere un “segnale” di carenza di Zinco”. Se hai una carenza o ritieni di integrare questo alimento, sappi che la forma più indicata in chi ha problemi di ipocloridria è lo Zinco-L-Carnosina, il quale, oltre a integrare il minerale mancante, protegge il rivestimento dello stomaco.

    Da sapere

    Una digestione lenta e laboriosa non è solo un fastidio con cui convivere e tamponare con farmaci sintomatici come i vari procinetici e antiacidi (alginati ecc…) ma va curata alla radice, altrimenti, negli anni, causa l’indebolimento dello sfintere esofageo inferiore, quello che è successo a me perché, ai tempi, nessun gastroenterologo, e dico nessuno, mi ha mai detto quello che ora riporto qui. Per me è tardi: il cardias è diventato beante e il “lavoro sullo stomaco” per riportarlo in salute e tonicizzare la valvola, diventa più lungo e complicato ma spero che tu sia ancora in tempo per fare una bella inversione di marcia e non crearti danni permanenti allo stomaco.

    Erbe per favorire la digestione

    Le erbe digestive come la genziana, l’amaro svedese, il boldo, il caffè di Cicoria, sono dei procinetici naturali favoriscono la digestione in chi ha ipocloridria (non la risolvono ma aiutano). Se la tua mucosa non è ulcerata valuta di usare queste erbe per favorire la digestione a fine pasto. RIGOROSOMENTE da assumere solo a stomaco pieno.

    Genziana per digerire

    La genziana è un’erba, originaria della Cina, ed è utilizzata nella maggior parte delle formule amare digestive. È stato dimostrato che la genziana aiuta ad alleviare i problemi alla cistifellea e l’indigestione. Aiuta ad aumentare l’appetito in chi ha nausea, stimola la produzione di succhi digestivi, aumenta l’attività pancreatica e aumenta l’afflusso di sangue agli organi digestivi. È anche noto per stimolare il flusso della bile (ottimo per evitare la formazione di calcoli). Se hai un’ulcera non usare la genziana.

    Tè verde e reflusso

    Il tè verde è stato ampiamente studiato per i suoi numerosi potenziali benefici per la salute. È stato storicamente usato come rimedio naturale per la diarrea e l’infezione da Helicobacter pylori: un ceppo di batteri che può causare mal di stomaco, nausea e gonfiore. Io lo bevo dopo mangiato e devo dire che ho notato dei benefici sulla digestione sia perché una bevanda calda favorisce la digestione sia perché il tè verde contiene zinco, manganese, potassio e magnesio. Acquistane uno di buona qualità.

    DA SAPERE: Se sei anemica (carenza di ferro/Sideremia bassa), NON bere sostanze contente tannini o caffeina durante i pasti: se assunti assieme ai cibi ricchi di ferro non-eme (i vegetali di solito), ne riducono l’assorbimento poiché formano con esso dei complessi insolubili.

    Articolo tratto da fonti attendibili:

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